
Roma, 6 7 maggio, Hotel Sheraton, la Dc celebra il suo ventesimo congresso, in piena continuità col partito fondato nel 1943 in casa Spataro, a Roma, nel pieno dell’occupazione tedesca della capitale.
La pandemia ha ritardato un appuntamento che avremmo voluto celebrare da alcuni mesi, ma che era impossibile celebrare nelle assemblee locali e nell’assise finale per i condizionamenti imposti dal Covid.
Infatti, la nostra è una visione partecipativa del partito, incompatibile con un confronto condizionato dalle restrizioni e dalla lontananza.
Nel frattempo il partito è cresciuto.
Ed ora si appresta a fissare nuovi punti fermi, in attesa della ripresa definitiva che, siamo certi, avverrà con le prossime elezioni europee.
Non a caso nel manifesto congressuale abbiamo voluto richiamare l’Europa, che per noi rimane quella di De Gasperi, Schuman ed Adenauer, da adeguare ai tempi che cambiano, ma non da stravolgere.
La politica, infatti, anche quella europea, deve restare vicina ai cittadini e perseguire gli ideali di pace e benessere propugnati dalla Dc.
In Europa come in Italia.
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